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STORIA DEL FASCISMO: “LA STIRPE ITALICA”

27/03/2008


di
Alessandro Venosa - 3^ N


Il fascismo non si manifestò solamente nell’ambito politico, ma incise profondamente sul modo di vivere degli italiani, dando vita alla “stirpe italica”.
I bambini iscritti alla Balilla, cioè alla fondazione giovanile del fascismo, erano tesserati a seconda dell’età, e giuravano fedeltà al duce in ogni occasione, promettendogli la loro partecipazione alle rivoluzioni.
Nel 1936 un gran numero di ragazzi e ragazze tra i 6 e i 13 anni, precisamente 7720, vengono inviati in colonie marittime e montane, che avevano lo scopo principale di educare con disciplina. Prima di partire venivano tosati, lavati e vestiti tutti allo stesso modo, tanto che le colonie divennero uno strumento di propaganda anche all’estero.
Le strutture romagnole potevano ospitare centinaia e centinaia di ragazzi ed erano proposte numerose attività sportive e ludiche, sia per i maschi che per le femmine.
Mussolini si preoccupò di fornire una grande quantità di cibo nelle colonie, in un paese come l’Italia dove la malnutrizione faceva molte vittime.
Nel filmato, infatti, vi è una grande esaltazione del cibo cucinato nelle colonie, rigorosamente genuino e delizioso.
L’attenzione si sposta in campo militare, nel campo “dux”, costruito per i giovani avanguardisti, che qui dedicavano molto tempo a marce, esercizi militari e ginnici.
Nei collegi militari i ragazzi entrano a 6 anni ed escono maggiorenni con una preparazione culturale e fisica ai massimi livelli; questo perché Mussolini mirava molto all’istruzione scolastica.
Gli alunni, quando entravano in classe, erano soliti salutare con il saluto romano tipico e la scuola fascista diede un grande impulso agli spettacoli teatrali e alla danza.
Invece, le ragazze venivano addestrate per diventare massaie, sarte, dattilografe; potevano specializzarsi anche in cucina (dove bisognava preparare piatti buoni spendendo poco), e nella pulizia, dal momento che non esistevano gli elettrodomestici e il lavoro domestico costava poco.
Più tardi le donne italiane vengono invitate ad allontanarsi in Eritrea, dove costituivano un terzo della popolazione totale.
Ogni giorno si manifesta sempre di più da parte dei cittadini italiani un amore verso la propria patria, tanto che il 18 dicembre 1935 tutte le spose donano la loro fede nuziale per la raccolta dell’oro.
Furono raccolti diversi chilogrammi d’oro, ma questi non furono necessari per riempire le casse dello stato.
Quindi per far fronte a questa emergenza economica, si attuò il protezionismo su ogni cosa, tanto che ogni famiglia, per combattere la carenza alimentare, decise di allevare specie animali, come polli, tacchini, conigli; si cercava ogni tipo di genere alimentare per sopperire alla mancanza di carne bovina.
Infine, il filmato si sposta sulle questioni sociali.
Gli uomini non sposati dovevano pagare la tassa sul celibato e i metodi anti-concezionali furono sanciti come un crimine contro lo stato.
Al contrario, le famiglie più numerose, almeno comprendenti 14 figli in vita o morti in guerra, vengono apprezzate con un dono dal duce di 6.000 lire, un’assicurazione sull’ultimo bambino nato e un diploma.
Inoltre, è fondata un’accademia femminile ad Orvieto, che riscuote molto successo.




GIUDIZIO:
A mio parere, questo breve film vuole sottolineare l’impegno di Mussolini dimostrato nei diversi ambiti della società, la sua benevolenza e la sua capacità di far credere che tutto è fatto per volontà, ma non capiscono che queste mosse astute permettono al duce di migliorare ulteriormente la sua posizione politica fino a raggiungere una dittat

Alessandro Venosa - 3^ N

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