I miei alunni

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UN’ALBA BUIA

26/10/2010


 

una mattina, presto, mentre cercavo di riposare, Mi squillò il telefono.
“ Ehi Holmes , stavo passaggiando tranquillamente in 14th rue stenford , quando mi sono accorto della presenza di parecchie squadre di polizia nella villa ’’Ferrari’’. Corri subito ti sto aspettando!”
Mi cambiai velocemente e mi precipitai alla villa .
<”Salve, mi presento, sono Sherlock Holmes e vorrei avere l’autorizzazione per indagare su questo caso”.
Mii rispose la signora Ferrari: “Certo, basta che troviate il colpevole di questo omicidio”.
“Signor giudice vorrei avere un mandato di perquisizione per il caso Ferrari”.
“Senza dubbio Holmes, non c’è problema. Faccia quello che ritiene più opportuno fare”
Io e Watson, dopo una giornata complicata, decidiamo di iniziare le indagini, partendo dagli interrogatori.
Troviamo la persona indicata per rispondere alle nostre domande: il Signor Stevenson, il vicino di casa .
“Signor Stevenson quando è stata l’ultima volta che ha visto il Signor Ferrari?”.
“Non avevo rapporti stretti con il Signor Ferrari, ma se le può interessare l’ho intravisto la sera prima, verso le 9.30, mentre stava andando gettare la spazzatura”.
“E’ successo qualcos’altro?”.
“Ora che mi ricordo… mi aveva chiesto di parlarmi urgentemente per una cosa importante, ma non ho potuto accettare la sua richiesta, perchè avevo una commissione urgente da svolgere”.
“La ringrazio per la sua disponibilità” – rispose Hommes -
“Sono contento di averle dato il mio aiuto” – replicò il signor Stevenson -
Dopo aver interrogato anche il maggiordomo e la badante, non avevo ancora informazioni utili. Avevo notato che gli interrogati erano parsi molto distaccati e con una leggera non volontà di rispondermi.
“Signora Ferrari, ha mai notato atteggiamenti strani di suo marito negli ultimi giorni?”
“A dir la verità, signor Holmes, mio marito qualche giorno fa, durante la cena, ha ricevuto una telefonata, a seguito della quale ha assunto un atteggiamento alquanto insolito”.
“Nei giorni precedenti al decesso di suo marito il maggiordomo e la badante hanno adottato degli atteggiamenti diversi dal solito!”.
“No, non mi pare, ma l’ultima sera, la voce del maggiordomo era cambiata”.
“Com’è il suo rapporto tra lei e il suo vicino di casa?”.
“Lo conosco solamente di vista, perché si è trasferito qua da poco”.
“Se non ha niente altro da aggiungere me ne andrei”.
Uscito dalla villa mi squillò il telefono:
“Sì, Watson, hai qualcosa di interessante da dirmi sul caso Ferrari?”.
“ Sì, sono arrivati i risultati dell’autopsia”.
“Molto bene, parla...”.
“ Il defunto – riferisce Watson - è stato trovato sezionato nel cofano della sua mercedes color nero. La sua morte risale non alla sera prima, come ci avevano riferito il maggiordomo e la badante, ma a ieri mattina. Inoltre, sul corpo del defunto è stato riscontrato sul collo il segno di un timbro, una sorta di firma del delitto, ma non si riesce a decifrarla”.
“La ringrazio signor Watson, ci sentiamo più tardi”.

 

 

 


Dopo una giornata di intenso lavoro andai a riposare con molte domande e poche risposte ...
La mattina dopo andai d’urgenza a casa FERRARI, perché di primo mattino la Signora Ferrari mi avevo telefonato.
“Buongiorno, potrei sapere il motivo della chiamata di pochi minuti fa?”.
“Certo. E’ per avvisarla della morte del Signor Stevenson”.
“Cosaaa!? Sta scherzando spero!?”.
“Certo che No!”.
“Sa qualcosa sulla scomparsa del defunto?”.
“L’ho saputo anche io solo oggi , quando ho trovato il corpo all’interno della sua pegeaut, precisamente nel cofano”.
“Ha per caso notato dei particolari che possano collegare la morte del Signor Ferrari a quella di questa mattina?”.
“In effetti – rispose la signora Ferrari - ho trovato la stessa firma nello stesso punto del corpo del defunto”.
“Ci vediamo più tardi”. Detto questo vado via.
Mì squllò il cellulare. Non risposi subito, ma dopo la seconda volta, capii che era una cosa importante.
“Pronto, chi è?”.
“Sono Watson, scusa il disturbo, ma è solo per avvisarti che sono morti stamani anche il sindaco e il questore di Blrmingham. Corri sono in rue Dicks, sono qua con la scientifica”.
Il tempo per riporre il cellulare in tasca ed ero già in macchina.
“Watson che succede !?”.
“I due colleghi sono stati uccisi con due colpi in testa, uno per parte, diretti alla tempia”.
“Hai trovato sui cadaveri la firma dell’assassino?”.
“Questa volta sui cadaveri sono state rinvenute firme diverse rispetto a quelle che abbiamo già riscontrato nei precedenti omicidi”.
Trascorsi i giorni, il caso si faceva sempre più intricato. Mi chiamarono…
“Watson sei tu?”.
“Sì, sono io. Ti comunico che abbiamo trovato a un paio di Km dalla villa Ferrari, la macchina della signora che galleggiava in un laghetto, con all’interno il suo cadavere. E la firma del timbro c’è anche qua.
Il giorno stesso decisi di proseguire l’indagine perquisendo la villa. Cercai di sfruttare quel momento, perchè ero sicuro che in casa non vi fosse nessuno.
Entrando e oltrepassando il corridoio centrale, osservai che la porta della stanza della badante era socchiusa. Osservai la stanza, decisi di ispezionare ogni angolo, ogni minima cosa che potesse essere un indizio. Passavano le ore, ma non riuscivo a trovare nulla.
Finché decisi di andarmene, ma non appena superai il corridoio, che mi avrebbe portato all’uscita, sentii un tonfo, un rumore, che attirò la mia attenzione. Mi voltai, ripercorsi il corridoio e sul pavimento della stanza della badante notai un’agenda: la aprii .
All’interno vi era una serie di fogli in cui erano disegnate, anzi stampate, le firme che avevo già notato sul corpo del S. Ferrari, Stevenson, il questore e il sindaco. Sull’ultima

 

 

pagina dell’agenda vi era una scritta:
’’Amore, fra qualche giorno il colpo grosso ’’. Questo testo mi ha condotto alla risoluzione del caso. Mentre camminavo verso il giardino della villa, inciampai in una buca dalla quale fuoriusciva ... iniziai a scavare fino a quando non riuscii a vedere con precisione che quelle che avevo trovato erano le armi del delitto: una pistola, una motosega (l’oggetto che era servito per sezionare il S. Ferrari ). In quel momento risposi al suono del cellulare:
“Ehi Holmes , hai trovato qualcosa?”.
“Ho risolto il caso!”.
“Bene, e il colpevole ?”.
“Sai Watson, è proprio qui che ti sbagli!”.
“Mi stai dicendo che i colpevoli sono due?”.
“Ti racconto tutto dopo, ora non posso. Vieni a casa mia tra mezzora, io mi ci sto dirigendo”.
Vidi sulla soglia della porta di casa una sagoma, era Watson .
Iniziò lui:
“Entriamo?”.
“No, stiamo fuori in giardino”.
“Sono impaziente, parla!”.
“Bene. Segui il discorso. In realtà gli omicidi accaduti mi avevano portato a virare sulla colpevolezza del S. Stevenson, ma quando la S. Ferrari mi ha riferito che la voce del maggiordomo la sara prima della morte del marito non era la stessa, ho capito una cosa fondamentale: il Signor Stevenson, fartello gemello del maggiordomo, decise di sostituirlo in sua assenza, durante la quale sarebbe stato effettuato l’omicidio, il tutto provocato dall’amore che lui provava verso colei che si dichiarava la sua amante, la badante.
In questo modo, lei ,avrebbe potuto utilizzare la somiglianza dei gemelli, per spostare i sospetti verso Stevenson.
Quando comprende che la badante in verità, è innamorata del maggiordomo, decide di dire ai due che avrebbe riferito il loro piano con l’obbiettivo di arrivare all’eredità e ai beni materiali dei Ferrari; il maggiordomo e la badante decidono di farlo fuori”.
“Delitto passionale quindi?”.
“Esatto, Watson”.
“Continua”.
“Successivamente, tolgono di mezzo anche il figlio primogenito, che gli avrebbe portato via i beni e l’eredità. Infine, ammazzano la Signora Ferrari per completare il piano. Stamattina ho fatto visita alla villa, nella quale ho trovato le prove necessarie per risolvere il caso: una pistola, una motosega e un freno manomesso; ma l’ indizio che mi ha portato alla ri soluzione è stata una frase e le firme dell’assassino.
La frase era "amore, fra qualche giorno il colpo grosso". “Chi potrebbe essere secondo te l’amore?”
“Il maggiordomo, certamente!”.
“Bene, Waston”.
“ Già… mi ha portato a capire che i colpevoli erano due, ipotesi confermata dalla

 

 


firma degli lasciata dagli assassini sui corpi degli assassinati che, capovolta, aveva come iniziali MI, Methew e Ilary; i nomi del maggiordomo e della badante.
“Complimenti Holmes. Scusami, ma ora devo scappare. Alla prossima”.
“Arrivederci”.
Due minuti più tardi, suonò al campanello di casa. Era Waston.
“Che c’è, hai qualche dubbio su quello che mi hai detto?”.
“No, Holmes, sono qua per dirti che è stata ammazzata anche Andrew liven, propietaria di una ditta di lavori, a Cardif. Andiamo?”.
“Certamente, Waston!”.
 

M. Volontè - M. Cossu - G. Magliano_classe_3^_B_Media_"Verdi"_Corsico (MI)

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