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CRIMINE IN VILLA

23/10/2010


"Siamo di fronte ad un crimine" disse William De La More. "Cos’è successo?". "Abbiamo trovato il corpo senza vita, rinchiuso nella cantina", disse il poliziotto. La vittima era un’anziana signora che abitava in una lussuosa villa a Chicago con la badante, Lucinda e l’autista, Hearl. Era il suo settantesimo compleanno. Aveva invitato suo nipote. William De La More espresse la volontà di indagare da solo. Il giorno dopo l’investigatore decise di recarsi sul luogo del delitto, per cercare degli indizi. Andando nella camera da letto trovò la stanza in disordine. William si guardò intorno e vide la cassaforte, aperta e vuota; iniziò a riflettere su tutto coloro che i quali potessero essere i sospettati. "In casa c’erano solo la badante e l’autista a quell’ora ", così decise di fare alcune domande a proprio a loro. Subito si recò dalla badante, che era nella cucina con i poliziotti che la stavano interrogando. "Fermi tutti, ci penso io" disse l’investigatore; i poliziotti se ne andarono. William iniziò a porle una serie di domande: "Al momento del delitto, lei era in casa?"; "sì, signore! A quell’ora ero andata a fare la spesa insieme ad Hearl". L’investigatore, insospettitosi, andò dall’autista, che confermò le dichiarazioni della badante, aggiungendo che prima di ritornare a casa, perrò, c’era suo nipote che stava piangendo; così William si recò dal nipote, seduto sulla poltrona del soggiorno con le lacrime agli occhi. William gli rivolse delle domande, a cui lui non volle rispondere. L’investigatore, quindi, scese in cantina e trovò un guanto sporco di sangue. Si erano fatte ormai le otto di sera, William prese la sua cartella e rientrò a casa. Arrivato, aprì la borsa e si accorse che non era la sua. Incuriositosi, guardò dentro e trovò un guanto sporco di sangue uguale a quello che aveva trovato poco prima sul luogo del delitto: la cartella era del nipote Anthony. La mattina seguente William corse subito da Anthony. "Ieri sera, quando me ne sono andato, per sbaglio ho preso la sua cartella e ho trovato un guanto uguale a quello ritrovato sul luogo del delitto: lei è in arresto". Anthony, stupito, replicò: "No, non c’entro niente, sono innocente! Mi creda!". William lo portò in questura ed esaminarono il guanto sporco di sangue: era quello della vittima. Dopo un lungo interrogatorio arrestarono Anthony. Trascorso circa un mese, arrivò in questura la badante, Lusinga, che chiese di andare a parlare con William De La More. "Mi ascolti, si ricorda un mese fa, l’omicidio della signora Terres, in villa?" "Sì, perché?". "Perché il nipote Anthony non c’entra, niente: siamo stati io e l’autista Hearl ad uccidere l’anziana; per non essere scoperti e depistare le indagini abbiamo messo l’altro guanto, sporco di sangue, nella cartella di Anthony. Così facendo noi non potevamo essere sospettati". Ci fu una pausa e la signora scoppiò a piangere. "Sa, l’eredità della signora sarebbe andata al nipote, facendolo arrestare, sarebbe passata a noi, in quanto, la signora non avendo nessun altro parente, 6 mesi prima aveva messo a testamento che noi saremmo stati gli eredi diretti in caso di assenza del nipote". William ordinò l’arresto dei due complici e fece uscire dal carcere Anthony. Tutto ritornò alla normalità, il nipote prese la villa e l’eredità della nonna.


 

G. Panarello - M. Morosan - M. Vigini - A. Misiano_Classe_3^_B_Media_"Verdi"_Corsico (MI)

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