I miei alunni

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SALVATAGGIO DALLA BOCCIATURA

26/10/2009


Nella scuola “Verdi” era la solita giornata monotona, gli alunni non vedevano l’ora di uscire e tornarsene a casa. La 3^B (la pecora nera della scuola) era in aula di informatica quando, di colpo, udì un grido provenire dalle scale. Dopo pochi minuti entrò di corsa una bidella bassa e grassottella, che bisbigliò qualcosa al prof. Macerto. “Ragazzi, rimanete tutti qui in silenzio e continuate a lavorare, torno subito!” disse il prof., mentre si allontanava insieme alla bidella. Suonò la campanella e la 3^B ritornò in classe. Nelle due ore dopo ci sarebbe dovuta essere la prof. Ferimberi. Passarono i minuti, ma la prof. non arrivava, il che era strano perché di solito era sempre puntuale. Nel frattempo arrivò Barbara, che ci avvisò dell’accaduto: la prof. Ferimberi era stata assassinata nell’aula professori. La scientifica, che nel frattempo era giunta sulla scena del delitto, aveva rinvenuto sul corpo cinque pallottole: una aveva centrato il cuore della donna.
Nella stanza furono trovate delle impronte di scarpe che vennero fatte analizzare e risultarono appartenenti al professore di tecnica, Frassica.
La bidella che si trovava in bidelleria confermò di averlo visto entrare nell’aula professori cinque minuti dopo dell’ingresso della prof. Ferimberi e dopo di lui nessun altro era entrato.
Il professore venne interrogato dalla polizia: lui continuava a ripetere che non aveva ucciso la professoressa, che non aveva nessun motivo per farlo. Purtroppo, però, tutte le prove erano contro di lui e quindi venne arrestato.
Nessuno riusciva a credere che il prof. Frassica potesse uccidere qualcuno, era una persona mite. Così, noi ragazzi della 3^B, decidemmo di investigare sull’omicidio: interrogammo tutti gli alunni e tutti i professori della scuola. Chiedemmo informazioni più precise alla bidella che diceva di avere visto il prof. Frassica entrare in aula professori.
“Lei è sicurissima che dopo il prof. Frassica non sia entrato nessun altro in aula professori??”
“Sicurissima!!”
“Non c’era nessuno, neanche nelle altre aule??”
“No, non c’era nessuno però, aspettate ora che mi ci fate pensare…c’era un ragazzo in infermeria che diceva di avere mal di pancia!!”
“Di che classe è? Come si chiama?”
“È di 3^ C, si chiama Luca!”
“Ma è quel ragazzo che ha avuto una discussione con la prof. Ferimberi perché gli ha messo due nella verifica e lei aveva minacciato di bocciarlo!!”
“Sì, è lui!”
Senza pensarci due volte, ci fiondammo nella 3^C :
“confessa Luca, hai ucciso tu la prof. Ferimberi?!”
“che cosa? Io non ho ucciso nessuno!”
“Abbiamo le prove!! È inutile negare!”
“No, no” . E senza finire la frase Luca, scoppiò in lacrime e confessò: “sì, sono stato io! La prof. aveva minacciato di bocciarmi e io ho rubato la pistola a mio padre e lo uccisa. Mi dispiace, non volevo”
Il prof. Frassica venne scarcerato e alla 3^ B venne dato un premio per avere risolto il caso.

 


 

Francesca Punturi - Federica Imbriano - 3^ B

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