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Il potere delle televendite

27/03/2008



Affinchè la televisione possa continuare a fare programmi bisogna disporre di ingenti somme di denaro che provengono da tutti gli ascoltatori che guardano la TV. Però, ogni giorno, c’è sempre più pubblicità anzicchè programmi e i telespettatori, affascinati dalle pubblicità, ogni volta più credibili, comprano ogni cosa , anche inutile. Questo è un problema che ha “contagiato” anche Mauro. Mauro è un ragazzo di 12 anni di statura normale, una “stazza” notevole, preferisce vestirsi con abiti corti e non aderenti, ha i capelli neri e gli occhi marroni, è calmo e a scuola va piuttosto bene; ed è molto viziato. Ogni volta che alla TV fanno vedere una televendita di qualcosa che gli interessa, va dalla madre e glielo chiede aggiungendo la frase:”è assicurato: lo ha detto la tv”.
Così, giorno per giorno, i genitori devono accontentare una o più richieste del figlio, ogni cosa che riceveva però, dopo poche ore, vedendo un’altra televendita, la scartava e andava a chiedere l’oggetto interessato. Aveva una stanza piena di oggetti nuovi e inutilizzati. Un giorno, la scuola propose una gita tematica sulla “Povertà Mondiale”. Dopo pochi minuti di pullman, la scolaresca che comprendeva la classe di Mauro, arrivò al museo: era recintato, con un cancello color marroncino e sulla porta rettangolare c’erano delle decorazioni formate dalle sbarre; nel centro del giardino che circondava il museo, c’era una fontana. Percorsa una stradina cementata che attraversava il giardino, la classe di Mauro arrivò all’entrata dell’edificio : alle estremità della porta c’erano due leoni in marmo come nelle biblioteche americane e salita una piccola scalinata arrivarono a una massiccia porta in legno con al centro intagliata la scritta: “ Museo Storico Contemporaneo”. Entrati nell’edificio, Mauro e i compagni entrarono in una sala dove c’erano delle foto sui popoli africani. La visione di quelle foto fece molto riflettere Mauro e si rese conto di quanto fosse fortunato ad avere tutto ciò che i genitori gli acquistavano. Tornato a casa, disse a papà e mamma di restituire tutti gli oggetti che ancora erano in garanzia. Gli oggetti invece, di cui era scaduta la garanzia li diede in beneficenza ai paesi del terzo mondo e non chiese più ciò che non gli sarebbe realmente servito
Zero - Reymistirio - 2^ d

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