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Le astronavi impazzite

27/03/2008


di
Alessandro Venosa - Elena Roncoroni - Leonardo Di Giovanni - Federica Castrovillari - 1^ N
S. M. S. ”Luini-Falcone” - Rozzano (MI)




C’ era una volta, tanto tempo fa, in un pianeta sperduto e lontano dal sole, un gruppo d’astronavi impazzite, definite così perché non stavano mai ferme e andavano da una parte all’altra del pianeta di nome Astron. Le astronavi erano strane, avevano un’antenna molto alta con cui gli extraterrestri potevano comunicare fra loro; erano fatte di ferro per ripararsi dagli attacchi nemici e i piedini su cui poggiavano erano di materiale resistente. Su Astron le astronavi vivevano in spazi sempre più ristretti per via del territorio occupato dalle spedizioni spaziali e, così gli astroniani decisero di andare alla ricerca di un pianeta che era più vicino. Si misero tutti in fila, e, dopo un po’, arrivarono a destinazione. Il pianeta, chiamato Pluton, era ricoperto tutto da un enorme pallone gonfiabile, che non permetteva alle astronavi di entrare.
Da qui uscì un grande uomo, senza cattive intenzioni che si avvicinò alle astronavi e disse: “Se volete entrare a far parte di questo pianeta, dovete superare tre prove, sul vostro pianeta Astron. La prima prova, consiste nel passare, senza bruciarvi, su un ponte, nella cui parte sottostante c’è della lava che risale pian piano fino a toccarlo. Nella seconda prova dovrete attraversare due muri che si chiudono sempre più velocemente e che ogni tanto, lanciano delle frecce con del sonnifero al loro interno. La terza prova, infine, consiste nel distruggere più mostri di ghiaccio che colpiscono le astronavi con grosse palle di neve”. Nonostante fossero astronavi impazzite, in quel momento sembravano ritornate normali, forse, perché erano preoccupate dalle prove che dovevano superare. Gli occupanti delle astronavi si prepararono subito per la prima prova: si misero davanti al ponte pronti a superarlo, ma un loro nemico che viveva sul pianeta, gli impedì il passaggio. Improvvisamente, uno stregone, che viveva ormai da millenni sul pianeta, capì subito che c’era bisogno di lui e, in pochissimi secondi, preparò una pozione magica. La consegnò immediatamente ad uno degli occupanti dell’astronave e in brevissimo tempo distrusse l’antagonista. Grazie a ciò, tutte le astronavi superarono il ponte, anche se un’astronave stava per cadere nella lava incandescente. Ora si doveva superare la seconda prova. Gli astroniani stavano per iniziare, quando si accorsero che un mostro contro di loro aveva aumentato la velocità della chiusura dei muri; ma accorse in loro aiuto un piccolo, ma forzuto folletto che con l’aiuto di un grosso e lungo pezzo di ferro riuscì a tenere aperti i muri, favorendo il passaggio delle astronavi senza queste fossero schiacciate. Il folletto fu di grande aiuto e preferì scomparire subito. E così le astronavi riuscirono a superare anche la seconda prova. Ora mancava soltanto l’ultima. Gli astroniani si recarono sul posto e videro più mostri di ghiaccio di quanto pensassero; un altro avversario, con dei poteri magici, li aveva moltiplicati, mettendoli in difficoltà le astronavi. Le astronavi impazzirono ulteriormente. Muovendosi non riuscivano a distruggere il mostro perché andavano da una parte all’altra, senza attaccarlo efficace. Sfortunatamente, due astronavi furono colpite dalle palle di ghiaccio e s’immobilizzarono. Ma, in un attimo, subentrò l’aiuto di un alieno strano che viveva sul pianeta che, con i suoi occhi distruttivi, riuscì ad annientare i mostri, riducendoli in acqua.
Terminata la prova, le astronavi scoppiarono di gioia festeggiando a modo loro, cioè mettendosi in cer

Alessandro - Elena - Leonardo - Federica 1^ N

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