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Lo zoo inesplorato

27/03/2008



Mentre ero nel mio letto, sognai di essere in uno zoo inesplorato.
Il giorno seguente raccontai ai miei genitori questo sogno.
Quando andai a scuola lo riferii anche alla mia migliore amica, Alice e insieme decidemmo di andare nel luogo del sogno.
La sera preparammo la valigia e il giorno dopo partimmo.
In aeroporto scoprimmo che lo zoo inesplorato si trovava in Asia.
Partimmo alle 9:30, il volo andò bene e per fortuna non ci furono complicazioni.
Arrivammo alle 14:30, stanche morte e andammo a riposare in un albergo lì vicino.
Al pomeriggio, aiutandoci con una cartina, ci incamminammo alla ricerca dello zoo.
Dopo ore e ore di cammino vedemmo l’inizio di una foresta molto fitta di alberi.
Ci riposammo sotto un grosso albero e ci addormentammo.
Al nostro risveglio ci trovammo davanti un LEONE feroce !!!
Iniziammo a correre e a gridare “AIUTO! AIUTO!”, ma nessuno ci sentiva.
Nel panico trovammo rifugio su un albero.
Il leone non vedendoci più si allontanò, scendemmo di corsa spaventate, tornammo all’albergo e trovammo Daniela, la proprietaria.
Gentilmente ci indicò la strada esatta da percorrere per arrivare allo zoo e ci lasciò andare nella nostra camera.
La mattina dopo ci alzammo all’alba e seguendo le indicazioni date da Daniela, ci incamminammo verso la meta.
A un certo punto, ci sentimmo chiamare, ci girammo e vedemmo Daniela che, correndo, ci stava raggiungendo.
Tutte e tre, finalmente, andammo verso la foresta.
Io e Daniela, vista una caverna, entrammo a esplorarla, mentre Alice rimase fuori ad aspettarci.
A un certo punto sentimmo un grido: “AH!”.
Uscimmo e vedemmo Alice accasciata per terra.
Quando si fu ripresa, ci disse che era stata punta da una vespa alla quale, probabilmente, era allergica.
In quella caverna c’erano molte cose interessanti, ma la nostra decisione fu di visitarla in un altro momento.
Incontrammo, poi, una turista che si chiamava Arianna che si unì a noi.
Proseguendo il nostro cammino, ci trovammo in una stradina sterrata, a un certo punto si divise in altre due stradine più piccole.
Io e Alice andammo a destra, Arianna e Daniela a sinistra.
Dopo dieci minuti di cammino, le stradine si ricongiunsero e il nostro quartetto si ricompose.
Alzando gli occhi, sopra di noi, c’era un cartello con la scritta “ZOO INESPLORATO”.
Tutte incuriosite, riprendemmo il nostro cammino, dopo cinque minuti avvistammo una casetta, probabilmente abbandonata.






Invece “NO!”.
Era il custode dello zoo, un gentile signore che ci fece da guida e ci raccontò che mai nessuno era andato a visitarlo.
Ci disse che eravamo i primi visitatori e noi ne fummo orgogliose.
Era un posto fantastico: animali che, liberamente, giravano nello zoo.
Tigri, serpenti, scimmie e molte altre specie che non avevamo mai visto; era veramente bello!
Fotografando tutto quello che potevamo si fecero le quattro del pomeriggio e noi affamate ci fermammo a mangiare i deliziosi frutti che crescevano sugli alberi.
Andammo avanti, trovammo un laghetto e facemmo un bagno:
era così bello che passarono due ore come se fossero due minuti.
In fretta e furia ci preparammo, ringraziammo il signore e tornammo.
Preparammo i bagagli e la mattina partimmo.
Salutammo Daniela e andammo all’aeroporto.
Qui salutammo anche Arianna.
Arrivati a casa raccontammo tutto ai nostri genitori, e la sera stremate, ognuna a casa
Propria, appena appoggiamo la testa sul cuscino ci addormentammo.
Il giorno dopo a scuola facemmo vedere raccontammo a tutti la nostra avventura.


di
Deborah Carrara - 1^ N