27/03/2008

Un giorno Mike, un ciclista di professione, si stava allenando in una pista ciclabile e ad un certo punto, attraversò la strada Jennifer, una famosa modella della “Armani jeans ”. Il ciclista non riuscendo a frenare, la investe e scappa via. La modella, presa dall’ odio, decide di vendicarsi; incomincia a pedinarlo nel suo giro giornaliero, scoprendo che si fermava in un bar per bere del buon vino. Un fine settimana di febbraio, di nascosto, mette una intera confezione di sonnifero nel vino. Il ciclista appena lo ebbe bevuto si accasciò per terra morto; appena la donna lo vide salì sulla sua limusine e scappò.
Il barista chiamò prontamente la polizia, facendosi largo in mezzo al traffico arrivò sul luogo del delitto. Intanto la modella era riuscita a scappare dalla città. Sul luogo del delitto, invece,
la scientifica analizza il bicchiere della povera vittima e vi riscontra proprio tracce di un potente sonnifero.
“potrebbe trattarsi dell’ arma del delitto ”analizzatela attentamente
Disse il commissario. “Signore, abbiamo trovato la confezione del sonnifero”. “controllate le impronte digitali, potrebbero essere quelle del colpevole”. Rispose il commissario. Così andarono in laboratorio e analizzarono le impronte che confermarono esser quelle di Jennifer.
Tre pattuglie si avviarono verso la casa della modella ma quando arrivarono lei se ne era già andata. Seguirono le impronte che aveva lasciato nel fango e la trovarono in commissariato, la portarono in tribunale e fu condannata a dieci anni di carcere.



di

Massimo Costa
Mattia Pitrone
Jacopo Chiarenza
Federica Castrovillari

- 1^ N - S.M.S. ”Luini-Falcone” - Rozzano (MI)