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DUE AMICI IN CAMPEGGIO

27/03/2008



Carlo e Gabriele soprannominato “Mastrolindo” per la sua testa pelata e luccicante, partirono per il campeggio sul lago d’Iseo.
Sui sedili posteriori della 500 del ‘70, arrugginita e più lenta di una lumaca, di Carlo, c’era la tenda ( un piccolo pacchetto, lungo nemmeno 30 cm.).
Dopo due ore di viaggio, tenendo conto che la distanza da percorrere era di circa 80 km, arrivarono al camping e iniziarono a montare la tenda canticchiando, era mezzanotte e trenta.
Intervenne il guardiano del campeggio, per dire loro che l’unico suono tollerato a quell’ora era il martelletto che serviva per montare la tenda.
I due si misero in silenzio a lavorare, si sentiva solo il tic-tic-tic del martelletto contro il piolo; ad un certo punto il suono cambiò: “tup”, il pollice di Gabriele fu scambiato per il piolo e lo sfortunato, per non fare rumore, corse nella boscaglia e lanciò un urlo che fece volare gli uccelli dagli alberi e scappare gli animali dalle tane.
Dopo un’ora tornò indietro con un pollice tutto gonfio e per far capire a Carlo che non era arrabbiato per l’ accaduto, gli allungò un “cinque”. Carlo fraintese, pensò che Gabriele gli volesse passare un altro chiodo, così picchiò col martelletto e gli schiacciò il medio; la testa del poveretto diventò così rossa da illuminare il vicinato. A qul punto si precipitò di nuovo nella boscaglia, infilò la testa nella tana di un tasso e lanciò un urlo disumano. Per tutta risposta il tasso, che nel frattempo si era svegliato, gli graffiò tutta la faccia. Tornato da Carlo vide le tenda montata, soddisfatto si infilò nel lettino da campeggio, molto scomodo, perchè sempre più piccolo e stretto. Verso le sette, mentre ancora dormivano, pian piano la tenda si afflosciò e i due si dimenavano in cerca dell’uscita; non riuscendo cominciarono a chiamare aiuto. Intorno a loro si erano radunati dei campeggiatori tedeschi(al contrario dei due sfortunati, molto abili nel montare le tende) che li guardavano esterefatti, a quel punto li liberarono e li salvarono dal sicuro soffocamento. Carlo e Gabriele non si persero d’animo e rimontarono la tenda, ma la notte seguente si afflosciò di nuovo verso le tre e i due gridarono a squarciagola, e così anche la terza notte. La quarta notte si arresero e alloggiarono al sicuro in un albergo con un altro gruppo di turisti. La mattina seguente decisero che la loro vacanza doveva terminare, quindi saltarono in macchina per tornare a casa; la tenda non era più un piccolo pacchetto, ma occupava tutto l’abitacolo, tanto che Carlo guidava con la faccia spiaccicata sul parabrezza, mentre Gabriele fece il viaggio sul tetto insieme alle valigie e con i moscerini tutti in bocca.


Costa Massimo.







Massimo Costa

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