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UNA… “NORMALE” VACANZA ESTIVA

27/03/2008



Si stanno avvicinando con attesa le tanto ambite vacanze estive, ovvero solo due settimane da trascorrere al mare con la famiglia.
Ma partiamo dall’inizio, cioè dalla scelta della destinazione che verrà eletta la top in un concorso di maledizioni: si consultano siti internet, riviste, agenzie di viaggio e solo dopo qualche mese si decide: si rimane in Italia!

A pochi giorni dalla partenza, arriva il momento di preparare le valigie. Si contano a grandi linee 10-12 magliette a testa solo per andare in spiaggia, enormi montagne di pantaloni (altezza media Monte Bianco), un sacchetto pieno di costumi di tutti i colori, per non parlare di scarpe da tennis, sandali e ciabatte, l’intera scarpiera!
Inizia il viaggio e appena superato il casello ecco che iniziano le prevedibili code: sui tabelloni luminosi c’è scritto “rallentamenti e code per omicidio moglie in vista di vacanze estive”.
Fatto sta che inizi a sudare, l’acqua è sotto tutte le valigie, calda e sgasata, bambini che si prendono a morsi dalla fame e la tua signora che… si sta truccando!
Una situazione per nessun motivo al mondo invidiabile, meglio rimanere a casa.
Si arriva stremati a destinazione, dopo soste in autogrill e dopo aver pagato il pedaggio con un assegno, dato l’ammontare della somma.
Arrivati in città si trascorre il primo giorno solo per trovare un bar e consumare la colazione e cercare la casa; individuato l’alloggio, la moglie inizia a screditare l’appartamento, trovare segni impercettibili sul pavimento, la doccia che non funziona bene e manca la funzione idromassaggio, il tavolo è troppo basso e le sedie troppo alte, le posate sono poche e rigate, sulle tazze ci sono residui di latte vecchio e incrostato (invece è solo la sfumatura del colore della tazza) e infine si accorge che i piatti sono segnati e non integri come a casa.
Nel frattempo il marito riposa da ore sul letto, assecondando la compagna per non sentirne le sue urla.
Sistemate le valigie, fatta la spesa e pulita l’abitazione, inizia la vera vacanza, quella marina.
Il mare dista poco da casa, ma ogni giorno è assolutamente necessario spostarsi in macchina (solo per trovare parcheggio si trascorre la mattinata!) date le tante sacche che straripano di giochi, teli da mare (la famiglia è composta da 5 persone, ma i teli sono almeno il doppio-triplo), riviste “culturali” (Chi, Io donna, Novella, Dipiù…) e l’ombrellone con le stuoie, dato che avevano deciso di trascorre le vacanze in una spiaggia libera, per non dare fastidio ai bagnanti pensionati che non vogliono neanche sentire respirare i bambini, altrimenti avrebbero chiamato subito il responsabile del bagno per protesta.
Le vacanze procedono tutte nel verso giusto (si fa per dire!). Il ragazzo fa conoscenza con una compagnia di giovani che lo accolgono e si inizia ad uscire anche la sera!
Prima di varcare la porta di casa, arrivano le solite raccomandazioni: “Stai attento, non dare confidenza agli estranei, oppure guai a te se fumi, non rimanere mai da solo!!” Per non parlare dell’ora del rientro a casa: “non più tardi delle11.00/11.15” .
La cosa assurda è che il ragazzo esce di casa quasi alle 22.00 e non ha neanche il tempo di scendere la scale e aprire il cancello che già deve tornare indietro.
In verità rincasa sempre verso mezzanotte e mezzo, tranne l’ultima sera quando gli viene concesso un prolungamento d’orario.
Rientrato a casa all’una e mezzo e aperta la porta, ecco che iniziano le domande: “dove sei stato? Cosa hai fatto? Con chi eri? Come mai hai il cellulare irraggiungibile?”. Ed ecco le risposte: “Ero in spiaggia, sono stato sui lettini, con i miei amici, il cellulare è scarico e infine HO SONNOOO!!”. Ed ora la macchina carica di valigie, il baule si chiude per miracolo, la famiglia è pronta per il ritorno a casa!!! E già si pensa a disfare i bagagli, al duro lavoro della lavatrice (che era riuscita a riposarsi per due settimane), ai diversi mq2 di vestiti da stirare e, c
Alessandro Venosa

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