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UN AMORE IMPOSSIBILE ...

27/03/2008



Ci troviamo in Italia negli anni della prima guerra mondiale. Il protagonista di questa storia è un giovane di nome Alfredo che ha vissuto la sua adolescenza a lavorare nella bottega del padre ma che adesso, stufo di quella vita, ormai ventitreenne, si ricostruisce una vita tutto da solo. Un giorno mentre stava facendo una passeggiata per le vie di Roma, passa davanti a una bottega nella quale lavorava una bellissima ragazza. Subito vi entrò ed entrambi rimasero fermi e immobili per un attimo. Subito dopo, la ragazza, imbarazzata, gli chiese se gli servisse qualcosa, ma lui non rispose e se ne andò. Tornato a casa, la sera, ripensò alla fanciulla che aveva visto al mattino e si ripromise che il giorno dopo sarebbe tornato da lei e le avrebbe dichiarato il suo amore. Il mattino seguente, però, quando arrivò alla bottega, vide che la ragazza non c’era più, ma che il suo posto era stato preso da una donna più anziana: probabilmente sua madre. Non si perse d’animo: entrò e chiese notizie della ragazza. La madre gli rispose che era andata al mercato e che doveva tornare da un momento all’altro. Allora Alfredo si sedette ad aspettare, dopo circa 10 minuti la ragazza rientrò. Rimase stupita nel vedere Alfredo lì; subito Lui non perse tempo e già dopo mezzora erano fidanzati. La madre non era molto d’accordo di quella storia, ma la accettò per il bene della figlia. Intanto la guerra in Europa era scoppiata e infatti dopo circa un anno, quando anche l’Italia vi entrò, nel 1915, arrivò ad Alfredo una lettera con la quale lo si chiamava alla leva. Lui però non avrebbe voluto partire per non lasciare Giuseppina, consapevole che avrebbe potuto anche non rivederla mai più. Quindi, fatti i bagagli, tutti e due si rifugiarono in un piccolo albergo di Napoli. Arrivati si chiusero nella camera per non essere scoperti. Dopo circa due giorni, però, furono rintracciati e Alfredo fu immediatamente arruolato nell’esercito. Così Giuseppina si ritrovò sola, disperata e senza una motivazione di vita. Intanto, Alfredo, arrivato, cercò di telefonarle ma non ci riuscì, così preso di peso fu portato al fronte. Giuseppina senza avere altre alternative tornò al suo lavoro. Un giorno, un giovane straniero appena arrivato a Roma, entrò nella sua bottega e sucesse come con Alfredo, colpo di fulmine; subito il giovane di nome Giovanni la invitò a cena e le disse che avrebbe atteso il suo eventuale sì. In un primo momento rimase ferma ma dopo dalla sua bocca uscì un “no!”. La sua risposta turbò molto il giovane che però non si perse d’animo e le comunicò che se avesse cambiato idea lui ci sarebbe stato. E la sera Giuseppina non mangiò neanche e pensò tutto il tempo all’invito e a cosa Alfredo stesse facendo. Consapevole che era quasi impossibile che tornasse vivo prese in mano il telefono e compose il numero. Queste furono le sue parole: “ alle 20 all’ingresso della bottega” e subito riattaccò il telefono. Alle 20 come previsto i due giovani si ritrovarono faccia a faccia. Subito si voltò ma finito di mangiare in un lussuoso ristorante si lasciò andare e si fece guidare dal cuore. La loro passione era così forte che dopo essersi sposati ebbero anche una bellissima bambina di nome Giulia. Giuseppina sembrava aver dimenticato Alfredo anche se a volte quando era da sola ripensava ai bei momenti passati insieme. Erano ormai passati 4 anni e la guerra doveva essere finita. Infatti Alfredo riuscì a scappare e a rientrare a Roma senza alcun problema. Saputa la nuova residenza della ragazza si precipitò da lei. Quando però si ritrovò davanti agli occhi l’immagine di lei che si baciava con un altro uomo e accanto a loro una bambina non ci vide più dalla rabbia. Aspettò che la donna e la bambina fossero rientrate in casa e preso alle spalle, uccise con due colpi di pistola Giovanni. Appena sentì i due spari Giuseppina corse fuori a vedere cosa fosse successo. Appena lo vide steso a terra capì che era in pericolo, subito chiamò l’ambulanza. Appena arrivò informò
Deborah Carrara - 3^ N

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