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Una strana e particolare escursione

15/10/2013




Il giorno 14 ottobre 2013, alle ore 6.45, io e i miei compagni , accompagnati da
i prof. Certomà e Monti, ci siamo dati appuntamento alla fermata dell’autobus, in via Galilei . Alle 6.50 è passato il 325 che ci ha condotti fino a Porta Genova, da lì, tutti e venticinque, ci siamo diretti alla metro, linea verde, a Cadorna. Poi abbiamo preso il treno e ci siamo diretti in montagna, a Canzo, in provincia di Como. Dopo un’ora e dieci minuti circa siamo giunti a destinazione. Abbiamo atteso in un parchetto, per circa trenta minuti, la guida. In quel lasso di tempo io, Giulia, Lara e Fabiola abbiamo avuto una brutta esperienza con il bagno super tecnologico! Ed ecco che, appena fuori da quel “buco2, è arrivata la guida, una simpatica donna, di nome Daniela che, per conoscerci ed imparare i nostri nomi, ha deciso di fare un gioco allegro e divertente. Dovevamo pronunciare il nostro nome e dire l’animale preferito, specificando poi, se era autoctono (di quel luogo) oppure alloctono (non del luogo). Dopo questo “giochetto” ci siamo incamminati, attraversando Canzo, per poi raggiungere il sentiero geologico, che ci avrebbe portato su ad 800 m quindi, a Terz’Alpe , considerando che noi eravamo partiti da 485 m. Una delle tante informazioni che la guida ci ha dato, è stata quella che, per non perdersi, bisognava osservare su pali, oppure su rocce, dei segnali di uguali colori, che indicavano il sentiero. Dopo una ventina di minuti circa siamo arrivati all’inizio del vero e proprio tracciato, dove c’erano dei cartelli che stavano ad indicare le varie direzioni; noi abbiamo seguito quella che portava a Terz’Alpe, con l’indicazione anche del tempo di percorrenza: quarantacinque minuti. Ma, naturalmente, non abbiamo rispettato i tempi indicati, perché, un po’ per gli interventi della guida, un po’ per causa nostra, che eravamo delle “schiappe”, ci abbiamo impiegato un’ora e venticinque minuti. Quindi, siamo partiti. Sinceramente, dopo venti minuti, eravamo già stanchi e molti di noi avevano già provato il “brivido” della scivolata. Come se non bastasse, c’era quella poca, ma odiosa pioggerellina, che era lì, giusto per rovinarci la giornata. Dopo numerose scivolate, soste e risate, siamo arrivati in cima. A Terz’Alpe ci siamo fermati per il pranzo. La guida ci ha lasciato liberi per venticinque/ trenta minuti, perché poi, intorno alle 13:50, doveva iniziare a spiegarci l’attività pomeridiana: l’orienteering. In che cosa consisteva? I prof, ci hanno divisi in quattro gruppi e Daniela ha dato ad ognuno una cartina con indicato il punto nel quale si trovava la prima lanterna; un’altra cartina cui era indicata e rappresentata l’altitudine di Terz’Alpe; ed infine una bussola. Avevamo solo trenta minuti per trovare 4 lanterne. Dopo aver individuato la prima, dovevamo andare da lei e farle vedere la lettera della lanterna e poi lei ci avrebbe fatta una domanda inerente al percorso fatto la mattina . Alla fine, questo orienteering è stato un vero e proprio disastro. Gente che non trovava nemmeno una lanterna; gente ritrovata in mezzo alle capre; gente che, a momenti, si perdeva. Finita questa attività ci siamo incamminati per tornare al paesino di Canzo e prendere il treno, ma eravamo leggermente in ritardo e rischiavamo di perdere il treno. Durante la discesa ha iniziato di nuovo a piovere e qualcuno ha fatto delle belle cadute, mentre altri sono scivolati per bene, compresi i prof. Siamo arrivati nel centro di Canzo lo abbiamo attraversato e siamo giunti in stazione un minuto prima che arrivasse il treno. In quel momento abbiamo salutato la guida e ci siamo sistemati. Ale 16:38 siamo partiti ed abbiamo raggiunto Cadorna alle 17:52. Poi ci siamo diretti alla metropolitana e, dopo quattro fermate, siamo scesi a Romolo. Da qui abbiamo preso l’autobus e siamo scesi sotto al ponte di Corsico, per poi proseguire a piedi fino a scuola. Così si è conclusa questa strana ed emozionante gita. I miei compagni sono stati molto comprensivi ma soprattutto disponibili, infatti nei momenti di difficoltà, ci aiutavamo l’un l’altro. Per quanto riguarda, invece, gli insegnanti, sono stati piuttosto divertenti e soprattutto sportivi, in particolare uno! Ciò che mi è piaciuto di più è stato l’orienteering, perché nel momento in cui l’ho fatto, cercavo di immedesimarmi in una persona che, realmente, si sarebbe dovuta orientare e “sopravvivere “ .
di
Federica Fusolo
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 Lunedì 14 ottobre io e i miei compagni siamo andati a Canzo, per un’escursione, fino agli 800 metri, ovvero a Terz’Alpe. Ore 6:55 c’eravamo tutti. Siamo saliti sull’autobus e dopo poche fermate siamo scesi e abbiamo preso la metro; dopo 10 minuti circa abbiamo raggiunto la stazione ferroviaria di Cadorna per prendere il treno.
Durante il viaggio ci siamo divertiti molto, c’era chi scattava foto a chiunque, anche ai prof. e chi ascoltava la musica; c’era anche chi non ha voluto fare conoscenza con il compagno a fianco. Dopo un’ora e dieci minuti di viaggio siamo finalmente arrivati a Canzo e, siccome eravamo in anticipo, ci siamo fermati in un parchetto, dove abbiamo atteso la guida. Anche qui ci siamo divertiti a chiacchierare, anche se qualcuno è rimasto chiuso dentro al bagno. La guida è arrivata più o meno per le 10:00, si è presentata e poi, dopo un veloce giro di nomi, siamo partiti per dirigerci al sentiero geologico. Solo per arrivarci è stato molto faticoso, ma dopo tante ripide salite, siamo giunti sul tracciao. Il tempo previsto per l’arrivo a Terz’Alpe sarebbe stato di 45’,ovviamente senza soste; già da subito sapevamo che non sarebbe stato facile,ma soprattutto che non ci avremmo impiegato il tempo prestabilito.
La guida ci ha spiegato alcune cose sull’origine di Terz’alpe e poi siamo partiti. All’inizio non mi sembrava molto difficile, ma dopo mezz’ora circa, sono stato smentito e la fatica ha cominciato a farsi sentire. Durante la prima parte del percorso la guida ci ha dato informazioni sui vari tipi di rocce incontrate e come fossero arrivati fin là. Ad un certo punto ha iniziato a piovere, una pioggia leggera che non ci ha dato per niente fastidio e che poco dopo è svanita. Verso la fine del sentiero abbiamo incontrato una piccola grotta da cui scendeva una cascata,una visione splendida davvero. Dopo 1h30’di cammino, finalmente, siamo giunti a Terz’Alpe. Abbiamo posato gli zaini e poi pranzato. Alle 13:30 la guida, Daniela, ci ha radunati, per spiegarci il gioco di orientamento che avremmo fatto e che consisteva nel trovare 4 lanterne nascoste, servendoci solo di una mappa e di una bussola. Alle 14:30 il gioco è terminato e nessuno dei gruppi aveva trovato qualcosa, così abbiamo preso gli zaini e siamo partiti per la discesa. Durante il ritorno, essendo in ritardo e col rischio di perdere il treno, siamo andati molto più veloci dell’andata, ma alla fine, siamo arrivati in stazione giusto in tempo, ma soprattutto tutti interi e molto stanchi. Abbiamo preso il treno, la metro e poi l’autobus e così, per le 19:15 circa, siamo tornati a casa.
Secondo me è stata un agita sicuramente molto stancante, ma sono sicuro che noi tutti,compresi i prof., ci siamo divertiti molto; per quanto riguarda me mi sono divertito davvero tanto.       
di
Mattia Sannino

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Il 14 ottobre 2013 la classe 3° B, della scuola media “Verdi” di Corsico, accompagnata dai professori Giovanni Certomà e Matteo Monti, ha organizzato un’escursione in montagna, a Canzo, in provincia di Como. Il ritrovo era alle ore 6.45 alla fermata dell’autobus 325. Abbiamo preso quest’autobus che ci ha portati fino a Porta Genova, da lì la metropolitana ci ha condotti fino a Cadorna. A Cadorna abbiamo preso il treno con destinazione Canzo;durata del viaggio 1h10’Arrivati a Canzo avevamo appuntamento, presso un parco, con la guida, una donna di nome Daniela. Daniela, arrivata, ci ha fatto mettere tutti e 25 in cerchio e ognuno di noi doveva dire il nome e l’animale preferito. Bisognava specificare se l’animale fosse autoctono (che vive in quel luogo) oppure alloctono (che non vive in quel luogo). Terminata a conoscenza, ci siamo diretti verso il sentiero geologico, che ci avrebbe portato a Terz’Alpe, altitudine 800 metri.

La guida ci ha detto che il fiume principale che attraversa quei luoghi si chiama Ravella. Daniela ci ha raccontato numerose curiosità, quelle che mi hanno colpito di più sono che in montagna tutte le persone che s’incontrano vanno salutate; e che, per non perdersi in montagna, bisogna cercare sulle rocce i segni colorati che indicano i sentieri. La guida ci ha comunicato numerose informazioni sulle caratteristiche di quei posti, una che mi ha colpito molto, è che Canzo è famosa per le sue sorgenti; durante il nostro cammino ne abbiamo incontrate parecchie, sono uno spettacolo della natura. Il sentiero era faticoso. io e i miei compagni eravamo molto lenti, poco allenati e la pioggia infastidiva il nostro cammino. Nonostante tutte le difficoltà siamo arrivati in cima. A Terz’Alpe abbiamo pranzato e ci siamo riposati. I professori hanno organizzato 4 gruppi e la guida ci ha consegnato 2 cartine e una bussola; noi dovevamo cercare delle lanterne. Trovata la prima lanterna, andava consegnata e la guida ci poneva una domanda, in base alla risposta, c’era un punteggio. Il gioco ha avuto un pessimo risultato, è stato un fallimento sotto tutti gli aspetti. Finito, siamo tornati a Canzo, per prendere il treno che ci avrebbe riportati a Milano. E’ stata una gita dura, faticosa, divertente. La relazione con i miei compagni e i professori è stata molto serena, unita; ci aiutavamo a vicenda senza alcuno screzio. I professori si sono dimostrati molto simpatici e fisicamente molto allenati. 
Mi è piaciuto molto condividere questa esperienza con i miei compagni.  
di
Giulia Daffara

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Il 14 ottobre 2013 la classe 3^B, accompagnata dai Prof. Certomà e Monti, si è recata a Canzo, in provincia di Como, per esplorare e ammirare le bellezze che le montagne di Como offrivano. Alle 6,45 tutta la classe si è ritrovata davanti alla fermata dell’autobus, vicino alla scuola elementare “Galileo Galilei”. Alle 7 siamo saliti sull’autobus per Porta Genova; una volta arrivati abbiamo preso la metro e dopo tre fermate siamo scesi a Cadorna. Dopo essere entrati in stazione, siamo saliti sul treno delle 7,40 e, con 20’ di anticipo, siamo arrivati a Canzo, dove abbiamo aspettato la guida in un parco pubblico. Alle 9,30 è arrivata Daniela, la guida; ci siamo presentati, facendo un gioco molto carino; dovevamo dire il nostro nome e il nostro animale preferito e se questo era autoctono, non dovevamo alzare la mano, mentre se era un animale alloctono, sì.

Più tardi ci siamo incamminati verso Terz’ Alpe, ai piedi dei Corni di Canzo. Dopo aver attraversato il paese siamo partiti da un’altitudine di 485 metri e camminando, siamo arrivati a 800 metri. Durante la risalita ci siamo fermati cinque o sei volte, perchè c’erano delle rocce con delle particolarità che la guida ci ha spiegato. Arrivati stanchi, in cima, abbiamo consumato un meritato panino e, per rendere la gita ancora più divertente, la guida aveva organizzato un gioco chiamato: orienteering, tipo una caccia al tesoro. I prof. ci hanno divisi in 4 gruppi e la guida ci ha dato gli strumenti (bussola, cartina) che sarebbero serviti per trovare una specie di lanterna marrone. Il tempo a nostra disposizione era di soli 30’. Nessuno ne ha trovata una. Alle14,30 siamo scesi dalla parte opposta da dove eravamo saliti, così abbiamo avuto la possibilità di vistare anche il rifugio di Prim’ Alpe. Durante la discesa abbiamo potuto ammirare un bellissimo panorama di Canzo.
Una volta arrivati in stazione, abbiamo salutato la guida, che ha preso il nostro stesso treno. Alle 16,38 il treno è partito e alle ore 17,52 siamo arrivati a Milano, dove abbiamo preso la metro, diretti a Romolo e infine l’autobus, che ci ha lasciati al ponte di Corsico; e camminando siamo arrivati alla scuola media “Verdi”, alle ore 19,00. Abbiamo salutato i professori e assieme ai nostri genitori siamo rientrati a casa. Questa escursione mi è piaciuta molto perchè mi ha dato la possibilità di conoscere nuovi posti e anche perchè ho imparato molto sugli ambienti naturali. Questa esperienza ho avuto la fortuna di condividerla con i miei compagni. L’ho vissuta in modo positivo e divertente. Gli insegnanti hanno avuto quel “coraggio” di portare una classe come la nostra, sui normali mezzi pubblici, dandoci dimostrazione di fidarsi ciecamente di noi; inoltre sono stati disponibili ed anche molto simpatici.
di
Giulia Franchi

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Il 14 ottobre mattina, siamo andati in montagna. Scesi dal treno siamo andati con in un piccolo parco, dove abbiamo aspettato l’arrivo della guida. Arrivata, ci ha spiegato cosa avremmo fatto per tutta la giornata. Camminando ci siamo fermati alla fonte di Gajum, la guida ci ha spiegato una serie di cartelli che lì si trovavano, sulla natura e gli animali del posto. Camminavamo tutti insieme e in alcuni punti ci siamo fermati per riposarci. Salendo abbiamo visto l’acqua del fiume Ravella che scendeva sulle pietre. Finalmente dopo aver camminato tanto siamo arrivati a Terz’Alpe. Abbiamo mangiato e ci siamo riposati. Poi la guida ci ha fatto fare l’orienteering, divisi in quattro gruppi, con una mappa e una bussola; e noi dovevamo trovare delle lanterne. Il mio gruppo ne ha trovata una, ma era sbagliata; nessun gruppo ha trovato le lanterne. Siamo dovuti andare con la guida a cercarle. Dopo siamo ritornati a casa. La gita mi è piaciuta tanto.  
di
Costantin Boatezatu


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Autori Vari_3^ B_a.s. 2013/2014

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