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Il ricercatore

27/02/2013


 


Il signor Marco Ciambella, un ricercatore di pietre preziose, a cui era morta la moglie per un apparente incidente sul quale però non si era mai indagato era, come ogni sabato, in cerca dei suoi meravigliosi zaffiri, topazi, smeraldi e rubini; iniziò a scavare in una vecchia caverna, sulla quale vi erano strane voci. Si diceva, infatti, che vi era stato nascosto il tesoro di due grandi piratasse, Con e Bonny.
Ciambella da trent’ anni cercava quel tesoro, poiché si diceva che Con e Bonny fossero in qualche modo imparentate con lui.
Aveva solo due amici, fratelli, Luca e Simone; che lo avevano aiutato a cercare il tesoro nascosto molti anni prima, fino al momento in cui la madre dei ragazzi morì per infarto precoce.
I due ragazzi da quel momento non andarono più alla ricerca di pietre preziose con Marco Ciambella.
L’uomo, alto e con una figura slanciata, aveva capelli color della notte e gli occhi color delle castagne.
Intraprese il suo ultimo viaggio, poiché la vecchiaia iniziava a farsi sentire; partì il giorno 22 aprile alle ore 17:30, sacco in spalla e via.
All’entrata della grotta trovò sulla porta incise due lettere: B e C, vi era a fianco uno spazio nel quale inserire una piccola pietra che possedevano solo i discendenti delle piratasse.
Dopo aver aperto la prima porta se ne trovò davanti una seconda, sul quale vi era inciso un indovinello:
E’ a volte di tutti, a volte di nessuno,
è colorato e irraggiungibile,
neanche un re lo può raggiungere.
Cos’ è?
Marco Ciambella rifletté per un istante e poi urlò : "l’ arcobaleno!"
Provò ad inserire la risposta e la porta si spalancò in un baleno.
Fece un passo verso l’entrata e il suolo si aprì, lui cadde inevitabilmente di sotto, ma stranamente atterrò sul morbido. Cosa poteva essere?
Si voltò e cacciò un urlo di terrore, era atterrato sul corpo della moglie defunta molti anni prima; diede una veloce occhiata ma poi distolse subito lo sguardo per il dolore.
Cercò un’uscita, ma un pensiero lo tormentava: che ci faceva là il corpo della moglie?
Non sapeva la risposta, ma sperava di scoprirla prima di tornare a casa.
Da qui ebbe iniziò la vera avventura del signor Ciambella, che non solo doveva cercare pietre preziose ma anche scoprire cosa vi facesse lì il corpo della moglie.
Cercò un’uscita da quel luogo in cui era caduto e trovò una porticina, purtroppo però, era chiusa.
Cercò di sfondarla e al primo spintone si spalancò. Si ritrovò davanti una lunga scalinata, la percorse fino allo stremo delle forze; quella scalinata sembrava interminabile. Ad un certo punto l’uomo cadde a terra, stremato.
Durante il sonno si accorse che qualcuno gli passò vicino, era una presenza molto silenziosa, magari se lo stava solo immaginando, ma credeva fosse quella di una donna.
Al suo risveglio non si trovò nel luogo in cui era svenuto, bensì alla fine della scalinata, con attaccato al cappello un bigliettino che recitava così:
"Abbiamo visto la tua volontà e forza d’animo e ci siamo assicurate che non sei un profanatore di tombe e perciò abbiamo deciso di darti tre aiuti in questo viaggio. Il primo aiuto te lo abbiamo già dato, è stato quello di portarti alla fine della scalinata; gli altri due invece, sarai tu a decidere quando sfruttarli, ma ricordati, quando avrai bisogno di noi basta che pronunci: "venite per favore". E noi saremo lì, pronte ad aiutarti".
C e B>>
L’uomo dopo aver letto il biglietto rimase senza fiato e pensò: "possibile che due piratesse, vissute centinaia di anni fa, mi abbiano scritto un biglietto?".
Non si pose altre domande e proseguì. Si trovò davanti una grossa nave, decise di salirvi.
Ad un tratto la nave oscillò, sotto di essa c’era una grande distesa d’acqua, sembrava essere un oceano. Il signor Ciambella si diresse verso il timone ma non lo trovò, non sapeva se invocare l’aiuto delle piratesse; aspettò qualche secondo, ma la nave oscillava sempre più velocemente, sbattendo ovunque. Ad un tratto Ciambella urlò: "venite per favore!".
Improvvisamente la nave si fermò e l’acqua defluì in un canale. Marco era salvo.
Proseguì per un’altra scalinata e si trovò davanti un grosso portone su cui erano incisi due segni, le solite B e C. Ma oltre alle due lettere non c’era nient’altro, Marco non sapeva che fare e così invocò di nuovo, e per l’ultima volta l’aiuto delle due piratesse, che gli aprorono la porta.
Lì, trovò pietre preziose di tutti i tipi, ne raccolse alcune dal valore inestimabile e le mise nel suo sacco, avviandosi verso l’esterno. Prima di uscire, però, si pose un’ultima domanda: "cosa farò col corpo di mia moglie?".
Si stava facendo notte e aveva fame, così decise di non scoprire cosa ci facesse lì il corpo dell’amata e lo lasciò riposare insieme ai corpi defunti delle due piratesse, in modo che Con e Bonny vegliassero su di lei....

E. D’Amato - N. Marano - M. Pruneanu_Classe 2^ B_Media_"Verdi"_Corsico (MI)

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