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UN AMORE NASCOSTO

20/11/2012


 
 

Mi chiamo Martina, ho 13 anni. Sono bionda e riccia con bellissimi occhi verde – smeraldo, molto gentile, dolce, carina, generosa e riservata, col sogno nel cassetto di trovare il principe azzurro; ma mia mamma, Giovanna, una donna severa di 43 anni, non voleva assolutamente che io mi fidanzassi: “sei troppo piccola!”. “Ma mamma, ho ben 13 anni...non sono più una bambina!”. E lei: “tu resterai bambina finché ti dirò io di non esserlo più”. e se ti dicessi che mi sono innamorata!?”. “Non me ne importa niente. Tu non ti fidanzi...punto e basta!”. Questa era una delle litigate più comuni tra me e mia madre. Volete sapere di chi mi ero innamorata?Jonathan, ragazzo inglese di 14 anni, con i capelli neri e gli occhi azzurri, gentile e tenero; magro e alto ma, purtroppo, più grande di me, anche se solo di un anno. Ci vedevamo ogni giorno a scuola, però ci conoscevamo solo di vista. Dopo qualche anno mi notò. Sapete come ho fatto? Era uno strano giorno d’estate, pioveva, io stavo facendo una passeggiata nel mio ampio, forse enorme, giardino con la mia migliore amica, Miriam, quando, ad un certo punto, ho visto sull’altro lato della strada Jonathan. Lui era con un’altra che pareva fosse la sua ragazza, ma da quello che sapevo io, lei stava con lui solo perché voleva essere popolare. Comunque, fatto sta che, casualmente, gli è scivolato il portafogli e non se ne è accorto...allora ho aspettato che se ne andasse per poi recuperarlo e portarglielo. Il giorno seguente l’ho rivisto a scuola, mi sono avvicinata ma quella scena era come in un film: l’ho chiamato e lui si è girato ma quegli occhi così dolci e i capelli neri lucenti, mi hanno emozionata, sono diventata tutta rossa e ho dimenticato di dargli il portafogli. Nella mia mente pensavo che ero proprio unignorante perché, mi ero immobilizzata e quando l’ho visto il mio pensiero non era rivolto più al portafogli ma solo e solamente a lui. “Ciao, non ti ho mai visto, hai bisogno di qualche cosa?”. Aveva detto Jonathan. “Io...ecco ...io...non...no...vo...volevo solo restituirti il portafogli che hai perso ieri”. A quel punto si è toccato le tasche e si è accorto che non aveva più il portafogli. “Grazie mille! come ti chiami ?” “Mi...mi chiamo...Martina” risposi. Dopo quell’avvenimento ci siamo frequentati per circa un anno e abbiamo capito che eravamo fatti l’uno per l’altra, ma la cosa brutta di questa storia è che mia mamma non lo sapeva...

Però ora ho 17 anni e mia mamma lo sa...ma non sa da quanto...ho troppa paura che si arrabbi...ma un giorno o l’altro chiarirò tutto



G. Cossu - F. Fusolo - classe 2^ B_Media_"Verdi"_Corsico (MI)

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