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Sperduti nell’isola deserta

27/03/2008


di
Jax

Nell’anno 1985, in un’ isola deserta dell’Oceano Indiano, precipitò un piccolo aereo. A bordo v’erano tre persone: il pilota e due passeggeri molto ricchi, l’uno di nome Peter e l’altra di nome Jane. Il violento impatto provocò la morte del pilota e la sola sopravvivenza di Peter e Jane.

I due protagonisti, sconvolti e frastornati dall’accaduto, iniziarono a chiedersi dove si trovassero. Presa coscienza della loro completa solitudine sull’isola, rassegnati, iniziarono a costruire un rifugio di fortuna dove poter trascorrere la notte. All’improvviso, però, con il buio ormai imminente, si scatenò un violento temporale.
Il giorno successivo, Peter e Jane si alzarono con una fame da lupi, finchè videro, in lontananza, un albero di cocco. Avvicinatisi, Peter vi si arrampicò su per rifornirsi dei soli alimenti commestibili che su quell’isola si riusciva a recuperare.
Per ben sei giorni consecutivi, sotto la pioggia battente si nutrirono solo di cocco.
Con il passare dei giorni le forze fisiche e mentali di Peter e Jane vennero meno e ogni minimo elemento era un buon motivo per litigare e scaricarsi vicendevolmente la responsabilità di quella sorte che li vedeva ormai naufraghi. Dopo una serie di insulti molto forti, i due si divisero. La separazione non ebbe vita lunga e iniziarono a cercarsi disperatamente.

Le urla di Jane invasero tutta l’isola e Peter, stremato, perlustrò l’isola in lungo e in largo. Dopo alcuni giorni, ritrovò Jane incastrata nelle sabbie mobili. Facendo molta attenzione e con grande abilità, Peter la tirò fuori, anche se con molta difficoltà.
Rientrati insieme al loro accampamento di fortuna, Peter costruì delle piccole fiocine per pescare.

Durante la terza settimana di permanenza forzata sull’isola, i due si allontanarono a nuoto, per cercare del pesce di cui cibarsi. Rientrati alla capanna, dopo una fortunata e abbondante pesca, stanchi e affamati, dovettero ingegnarsi nell’accendere il fuoco per cucinare il pesce.

Peter, quindi, si avviò all’aereo, con la speranza di recuperare qualcuno dei kit di salvataggio di cui era munito il piccolo bimotore. Rovistando tra le macerie, trovò un borsa di medicinali e un lanciarazzi con un solo colpo. Proseguendo nella sua disperata ricerca, si diresse verso la cabina di pilotaggio, dove, rovistando nelle tasche del pilota morto, trovò un accendino. Felice e risollevato, ritornò da Jane e insieme accesero il fuoco e cucinarono il pesce.

Dopo un mese di permanenza sull’isola, Peter e Jane, ormai allo stremo delle forze, provarono a costruire una zattera, con la quale esplorare le altre isole vicine che lì si trovavano.

Durante la costruzione della zattera, alcuni piccoli serpenti velenosi morsicarono Jane. Peter, subito intervenne, evitando la morte temporanea della compagna, ma non riuscendo ad aspirare tutto il veleno dalla gamba sinistra di Jane.

Le condizioni di Jane peggiorarono rapidamente di giorno in giorno, tanto da indurla ormai in fin di vita.
Nulla potè fare Peter per salvare la compagna e con gli occhi inondati di lacrime, gettò in mare il corpo senza vita di Jane.
Trascorso un anno di permanenza su quell’isola maledetta, Peter intravide da lontano un aereo. L’aereovolante però, non si accorse di lui. Peter, quindi si ricordò della pistola lancia razzi e che proprio quell’ultimo razzo si trovava nella tasca del giubbino di Jane.Vide allora sfumare lentamente la possibilità di essere salvato. Ormai senza speranza, né forze, Peter decise di affrontare il mare con la sua zattera affidandosi alle preghiere, solo mezzo che ormai gli era rimasto.

Come per miracolo, dopo due giorni di navigazione in mare aperto, una nave mercantile passò davanti a lui è lo salvò. Dunque, Peter ritornò nella sua città, dove la moglie, che lo credeva ormai morto, rivedendolo, gli gettò le braccia al collo e non gliele staccò per almeno un’interminabil
Jax

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