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La foresta incantata

27/03/2008


di
F.T.

Anticamente, in una lontana città spagnola, viveva un navigatore molto famoso per le sue imprese marinaresche.
Jack, questo il suo nome, era un uomo molto vivace, ottimista e soprattutto tenace.
Un giorno, con la sua nave, si allontanò. Andando sempre più al largo, intravide un minaccioso nuvolone nero avvicinarsi. Jack, impressionato, cercò di girare il timone, ma era troppo tardi e il mare ribaltò la nave; Jack sbattè il capo contro il timone e svenne.
Il giorno seguente si ritrovò disteso su una spiaggia molto calda. Quando riacquistò i sensi non credette ai sui occhi: attorno a lui c’era una grande giungla, incantevole e oscura. Si alzò e con la testa confusa vi si inoltrò.
Stremato, cercò un posto per riposarsi, fortunatamente trovò una caverna disabitata, entrò e lì si accucciò.
Improvvisamente, venne disturbato da una voce squillante, si alzò e vide davanti a lui un animale molto strano: con quattro occhi e quattro zampe. Jack, pensieroso, disse: “dove sono finito!”.
Con cautela si avvicinò all’animale e gli chiese chi fosse. L’animale, dopo essersi presentato col nome di Claus spiega a Jack che si trovava nella foresta incantata. “Questa isola è magica, - disse Claus - è divisa in due parti: l’isola del bene e l’isola del male. Nella prima, vivono animali che al posto del cuore hanno un sasso e sono molto cattivi. Il loro capo è un animale crudele che si chiama……non te lo posso dire è un nome spaventoso”. Jack chiese spiegazioni per quel silenzio circa il nome. Claus glielo chiarisce: “si racconta che chi pronuncia il suo nome accadranno cose molto strane”. Jack, curioso e incosciente vuole scoprire il mistero e si addentra nella foresta incantata.
Claus cercò di fermarlo, ma inutilmente. Jack si diresse verso Nord, ma Claus, di nascosto, lo seguì, per proteggerlo. Arrivarono davanti a un lungo ponte di legno con sotto la lava. Jack si fece il segno della croce e incominciò ad attraversarlo.Giunto a metà, mise il piede male e scivolò, per fortuna che accanto a lui c’era Claus che lo salvò e lo riportò sulla terra ferma. Jack lo ringraziò, ma continuò la sua esplorazione. Entrati nella foresta “maledetta”, Jack e Claus trovarono lungo la riva di un piccolo stagno delle armi, le raccolsero e le portarono con loro.
Procedendo, si accorgono dell’esistenza di tante prigioni piene di animali rinchiusi. Claus cercò di aprire le porte, ma non ci riuscì, perché erano sotto un incantesimo. I due provarono ad aprire le porte, ma persero solo del tempo prezioso. Casualmente, Jack trovò un passaggio segreto vicino alle prigioni, aprì la botola e si calò giù.
Il cunicolo era molto stretto e buio. Jack non vide l’esistenza di una buca profonda e ivi cadde. Fortunatamente, la sua veloce discesa si concluse su una specie di cuscino abbastanza soffice. Si alzò e dinanzi a sé si presento il famigerato Capo, innominabile e crudele. Il capo, di nome Attillao e dall’aspetto puzzolente, sfidò Jack e in palio fu messa la liberazione di tutti quegli animali prigionieri.
Attilao tirò fuori la sua bacchetta e con un colpo solo rinchiuse Jack in gabbia. Jack, a sua volta, utilizzando la bacchetta che gli era stata data da Claus, trasformò Attilao e i suoi sudditi i piccoli microbi. Quindi, liberò i prigionieri, la foresta del male, si unificò con la foresta del bene, Claus ringraziò moltissimo Jack e lui decise, improvvisamente di restare per sempre sull’isola.