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Il bambino con il pigiama a righe

09/01/2014


 

    AUTORE: John Boyne

    ANNO: 2006


    ARGOMENTO:
    Bruno, Gretel, la mamma e il papà (ufficiale nazista), si trasferiscono ad “Auscit”. Bruno e Gretel non sono per niente contenti di lasciare Berlino e tutti i loro amici. Ma quella era la decisione del padre e non si poteva né discutere, né obiettare. I due fratelli detestarono la nuova casa sin dal primo momento, sia perchéaveva tre piani e non cinque come quella di Berlino, sia perché era arredata con mobili antichi. Bruno in particolare, odiava quella sua nuova dimora, per il poco spazio che non gli permetteva di fare le sue esplorazioni che amava tanto. Col passare dei mesi, Bruno vede dalla finestra della sua cameretta, centinaia di persone, di tutte le età che indossavano un pigiama a righe intonato col berretto di tela; notò però che, tra lui e quelle persone, c’era un lungo reticolato, che ne impediva il passaggio. Bruno decide di scoprire cosa ci fosse lungo quel reticolato, così, un pomeriggio, esce. Dopo un po’ di cammino vede un bambino dall’altra parte del reticolato, Shmuel, un ebreo e iniziano a parlarsi, a conoscersi e a diventare amici. Da quel giorno, ogni pomeriggio, quando non pioveva, si ritrovavano sempre in quel punto a chiacchierare per ore. Un giorno il padre di Bruno, dopo aver discusso con la moglie, convoca i bambini nel suo ufficio per comunicargli che sarebbero ritornati a Berlino. Bruno, triste dell’addio che avrebbe dovuto dare a Shmuel, pensò che fosse la cosa giusta dirglielo il prima possibile. Uscito, non lo trovò al solito posto ad aspettarlo. Aspettò e il quarto giorno diede la notizia a Shmuel, già triste per la scomparsa del padre. Per passare bene l’ultimo giorno insieme, Shmuel e Bruno decidono di rischiare e giocare insieme, anche se il vero scopo di Bruno era fare delle esplorazioni e quello di Shmuel, di trovare suo padre. Quel giorno pioveva a dirotto. I due bambini misero in atto un piano elaborato. Shmuel gli diede il pigiama a righe col il berretto, così da somigliare a lui. Bruno passò sotto la rete e, per la prima volta, i due bambini si trovarono faccia a faccia dalla stessa parte. Subito dopo Shmuel gli fece vedere il posto in cui viveva, che era del tutto diverso da come se lo aspettava. Facendosi tardi, Bruno decide di tornare a casa quando, un fischio, mise le centinaia di persone in un unica fila, pronte per marciare. I due bambini si trovarono in mezzo a loro e vennero trasportati in quella struttura che, Bruno era convinto, fosse un riparo dalla pioggia. Bruno e Shmuel,dopo aver sentito la chiave chiudere la porta dall’esterno, si presero per mano. Da quel giorno di Bruno non si seppe più niente.

    GIUDIZIO:
    Questo libro è davvero un capolavoro. La storia narrata ti sensibilizza e ti fa davvero riflettere su come la gente possa discriminare le persone per ragioni stupide. A parer mio questo è il miglior libro che abbia mai letto.

    A CHI CONSIGLIARLO:
    Lo consiglierei alle persone dai 12 anni in su che, secondo me, sono in grado di comprenderne il messaggio.

Giada_Cossu_classe_3^ B

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