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”La leggenda di Al, John e Jack”

27/03/2008


di Alessandro Venosa - Laboratorio Informatica


Regista: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Massimo Venier


Titolo: La leggenda di Al, John e Jack

Interpreti: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Antonio Catania, Ivano Marescotti, Aldo Maccione, Giovanni Esposito, Lucia Guzzardi, Frank Crudele, Giovanni Cacioppo, Marco Beretta

Casa produttrice: Medusa Film e A.GI.DI. S.r.l

Nazionalità: Italia

Anno: 2002

Genere: commedia

Notizie tecniche: colori, sonoro, effetti speciali


Argomento:
1959. Siamo nel mondo della mafia newyorkese. Colpito da una forte scossa elettrica, Al ha perso la memoria. I suoi due compagni, John e Jack, gli raccontano allora cos’è appena successo e cosa devono fare per sfuggire a chi gli dà la caccia. Infatti, il trio, sull’imbranato andante, lavora per un boss mafioso. IL loro capo gli ha affidato il compito di uccidere Frankie, suo pericoloso concorrente.
Ma si capisce subito che la fortuna non sta dalla loro parte… infatti sbagliano bersaglio uccidendo una persona innocente.
Dopo essere stati catturati, ad Al, John e Jack viene concessa una sola speranza di salvare la propria vita dall’acido: proteggere l’anziana zia del boss per New York.
Anche questa volta questi maldestri pasticcioni la combinano grossa, uccidendo erroneamente la zia del capo.
Si ritrovano così tutta la mafia newyorchese alle costole, e per salvarsi la vita decidono di vendere il boss all’FBI.
Come sempre, anche questa volta le cose non vanno per il verso giusto e per mettere in atto il piano c’è bisogno che Al si ricordi finalmente la sua identità.


Personaggi più importanti: Al, John, Jack e il boss

Le scene più importanti: La scena iniziale quando la gang sbaglia il colpo a Frankie; la scena centrale quando sono nei guai per aver ucciso l’anziana zia del boss e la scena finale in cui il boss è catturato dall’FBI.

Messaggio: Non bisogna mai lavorare per boss mafiosi per non ritrovarsi nei pasticci come è successo ai protagonisti perché come dice un famoso proverbio: “PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE!”

Giudizio: È sicuramente un bel film, intrigante e comico per le diverse scene divertenti presenti e siccome a me piacciono i film comici, questo è proprio il mio genere.

A chi consigliarlo: agli amanti di film comici

 

A Venosa - Lab. Informatica

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