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“Tempi Moderni”

27/03/2008


di
Enrico Compierchio - Laboratorio Mass-Media




Regista: Charlie Chaplin

Titolo: “Tempi Moderni”

Titolo originale: “ Modern Times”

Interpreti: Charlie Chaplin, Paulette Goddard, Hank Man, Allan Garcia, Chester Conklin, Sam Stein

Nazionalità: U.S.A.

Anno: 1936

Genere: Commedia

Notizie Tecniche: muto,(con alcune scene parlate), bianco e nero, alcune scene velocizzate.


Argomento:

C’era un operaio chiamato che lavorava in una fabbrica come avvitatore di bulloni. In pausa pranzo vide una bottiglia piena di olio e la spruzzò a tutti, perfino al caporeparto. Gli altri operai lo credettero pazzo e chiamarono l’ambulanza. Dopo un po’ di tempo uscì e in piazza, durante la manifestazione protesta di alcuni comunisti,
prese una bandiera rossa, la sventolò e la polizia credendo fosse il capo, lo arrestò. Dopo una settimana uscì, ma in carcere era stato bene, allora avrebbe voluto ritornarci; quindi ne combina di tutti i colori. Mentre stava correndo sbatte contro una ragazza, che aveva rubato del pane, il vagabondo per salvarla finge di essere stato lui a rubarlo, e viene portato nel camion della polizia; dopo un po’ salì la ragazza che era stata nel frattempo anche arrestata. Durante il tragitto la ragazza scappa e lui va in prigione. Dopo 7 giorni usce e la ragazza lo aspetta fuori dal carcere. La ragazza intanto trova una sistemazione. Il giorno dopo il vagabono legge il giornale e c’era scritto che si assumevano operai, allora va a trovare lavoro. Per un po’ fa il guardiano di notte ai grandi magazzini, ma viene subito licenziato. Alla fine la ragazza lo fa lavorare come cameriere e cantante in un locale dove lei stava lavorando già. La polizia intanto ritrova la ragazza e i due riescono a fuggire e vivono insieme da soli ricominciando da un’altra parte.

Personaggi più importanti: Monella, l’Operaio.

Scene più importanti : Quando l’operaio conosce la ragazza; quando fa il cameriere

Messaggio: il lavoro monotono della catena di montaggio rende schiavo il lavoratore.

Giudizio: Mi è piaciuto perché la storia è vera e fa ridere.
A chi consigliarlo: Lo consiglio ai ragazzi della mia età e a mio nonno.

Enrico Compierchio - Laboratorio Mass-Media

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