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L'assassiono dell'ing. Chiaramonti

06/02/2019


Come ogni giorno, il Commissario Guadagno stava andando a fare la sua solita colazione al bar dell’amico Mario. “ Ciao Mario, il solito”, esclamò il Commissario.

“Tenga Commissario. L’ha sentita la notizia dell’ingegner Chiaramonti?” ribatté Mario. Il commissario rispose:”no, mi dica”.

L’ingegnere è stato trovato morto dalla moglie nel suo ufficio, pugnalato alle spalle.

La moglie ha bussato nello studio e ha visto la porta chiusa dall’interno, le finestre perfettamente serrate e la donna ha chiamato subito il 112.

Il commissario rispose: “non lo sapevo, grazie per la notizia, a domani” . Quindi, Guadagno si recò sulla scena del crimine. Subito vide il cadavere dell’ingegnere steso a terra in posizione supina e con un taglio profondo sulla schiena.

Il commissario confermò tutto ciò che aveva detto Mario il barista.

Vide anche che, sulla scrivania del signore Chiaramonti c’erano dei fogli, con dei nomi; Guadagno riconobbe molte di quelle persone, perché erano i suoi vecchi “amici” e vide anche dei nomi cerchiati: Giorgio Pirandella e Pino Agnella.

Poi andò ad interrogare la moglie della vittima: “ quando ha visto suo marito l’ultima volta?” La donna rispose:” ieri sera, sembrava un po’ strano, era andato nel suo studio nel tardo pomeriggio, si era chiuso dentro e aveva iniziato a lavorare senza mai uscire.”

 Poi chiese alla donna: “e ha sentito qualche rumore? Per esempio una finestra chiudersi o delle urla?”

E lei rispose: “ non ho sentito niente… anche se continuava a squillare il telefono e lui non rispondeva”

Lui le chiese: “ mi sa dire qualcos’altro?”

Lei rispose: “ no, non le so dare altre informazioni, mi scusi ma sono molto scioccata.” 

Il commissario si recò a casa di Giorgio Pirandella,  non appena arrivò, fu colpito dal caos che vi regnava, ma non c’era nessuno, a parte un telefono di ultima generazione che continuava squillare: “drin… drin…” erano messaggi dell’altro sospettato.

Guadagno intascò il telefono come indizio e si mise a leggere i messaggi.     Il signor Giuseppe andò in caserma dove avevano già chiamato a colloquio Giorgio Pirandella e Pino Agnella. Prima di interrogarli Guadagno lesse ogni singolo messaggio, scoprendo che Pino Agnella faceva il giardiniere e Pirandella era il suo assistente; ma anche  Giorgio aveva il numero di telefono della signora Chiaramonti.

I due sospettati non risposero a nessuna domanda del commissario e vennero cacciati,  il commissario non si arrese.

A quuel punto andò dalla moglie per verificare se ci fossero altri indizi nella camera dell’omicidio. Dopo aver ispezionato la camera capì tutto, capì che la finestra era stata chiusa dopo l’accoltellamento, perché trovò delle macchie di sangue sulla maniglia della finestra e comprese anche che l’ingegnere aveva chiuso la finestra per  non vedere  nessun. Dopo essere stato accoltellato, in fin di vita, cerchiò il nome dell’assassino su una lista di delinquenti, a cui doveva dei soldi per delle quantità di droga .

Il commissario arrestò la moglie e la costrinse a confessare. La donna disse: “siamo stati noi, io, Giorgio e  Pino, perché mio marito aveva un cospicuo conto bancario e l’unico modo per impossessarsene era quella di eliminarlo, per poi ereditare tutto in qualità di moglie. Pino e Giorgio mi hanno aiutata e in cambio gli avevo promesso una piccola parte di denaro. Le finestre non so chi le abbia chiuse.”

Gli altri due confermarono: “ siamo stati noi a chiuderle e se non fosse stato per questa ficcanaso nessuno ci avrebbe scoperto.”

Ciavarella A. - Miola M. - Isgrò S. - Ryan - Classe 2^ B_Media "Verdi"_a.s._2018_2019

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