I miei alunni

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MAI FIDARSI TROPPO!

16/11/2012


 


Era un giorno di pioggia, c’era la nebbi
a e faceva freddo. Ero chiusa in casa con in mano una tazza di cioccolata fumante e una brioche calda, appena sfornata. Non mi dispiaceva affatto starmene lì seduta dopo quello che era successo. Ora vi racconto... Era una giornata d’autunno, eppure faceva caldo come in primavera, gli uccellini cinguettavano e l’atmosfera era bellissima. Ero felice, mi ero appena fidanzata con Lorenzo, un bellissimo ragazzo biondo, con dei grossi occhi verde-smeraldo, il suo modo di fare con me era gentile ed apprensivo allo stesso tempo. Oramai era un mese che ci eravamo fidanzati, era il 18 ottobre, aspettavo che Lorenzo mi venisse a prendere per andare a scuola, cosa che accadeva puntualmente tutte le mattine. Ero lì ad aspettare, era tardissimo, nessuno veniva, allora mi arrabbiai e proseguii da sola quel sentierino, che portava alla nostra scuola. Ero preoccupata, pensavo che gli fosse successo qualcosa, poi mi fermai e lo vidi, girato di spalle. Corsi verso di lui, mi accorsi che non era solo, c’era qualcuno davanti a lui; era nascosta da Lorenzo, però si vedeva che era una ragazza che aveva dei capelli lunghi e biondissimi. Si trattava di Greta! la mia migliore amica. Mi avvicinai ancora, nascondendomi dietro un albero; quello che vidi mi lasciò sconvolta, si stavano baciando! Rimasi di stucco, la mia migliore amica che baciava il mio ragazzo. Ero delusa e anche sul punto di andare lì e dare una sberla ad entrambi, ma poi qualcuno mi afferrò per il braccio: “Non andare!” Era Luca, il mio migliore amico, che mi consigliava di osservare ancora un po’ la scena. Lo feci... Non solo vidi che si baciavano, ma sentii anche che Greta diceva a Lorenzo: “Ma, scusa, con Antonella come farai? Non eravate fidanzati?”. Lui sbuffò e poi rispose: “Non mi è mai importato nulla di lei e non so neanche perchéci siamo fidanzati; ad ogni modo non voglio parlare di lei”. In quel momento mi sentii morire dentro, mi stavano tradendo sia la mia migliore amica che il mio fidanzato. E Luca mi disse: “Vai, è il tuo momento. Vai lì e prenditela con quei due! Io verrò con te”. Mi alzai di scatto, tenevo Luca per il braccio, lo trascinai con me, ero lì, davanti a loro, infuriata come una bestia. Lorenzo disse: “A...A..... Antonella ,ciao.... da quanto sei qui?”. Ho visto tutto! e ho anche sentito che di me non ti preoccupi minimamente. Sono davvero furiosa!”.
Gli diedi uno schiaffo e me ne andai. Greta mi seguì, ment
re Luca rimase lì a discutere con Lorenzo. Greta venne da me e si scusò. Non la guardai neppure, ero davvero infuriata.
Avevo solo voglia di darle uno schiaffo sulla faccia, ma tutto sommato era Lorenzo il colpevole, anche se lei
avrebbe potuto benissimo rifiutarsi;cosa che non ha fatto! Tornai a casa di corsa, mi chiusi in camera, aspettando che venisse qualcuno a consolarmi; sognavo che venisse Lorenzo, anche se sapevo che era solo un sogno, anche perché se solo avesse osato avvicinarsi, lo avrei riempito di insulti fino a svuotarmi completamente. Arrivò nel frattempo Luca, che mi disse di aver dato una sberla a Lorenzo e fatto anche una bella ramanzina. Mi rimaneva solo Luca, il mio migliore amico. Non volevo più sentir parlare né di Lorenzo, né di Greta, qualunque cosa fosse successo a quei due mi sarebbe scivolato addosso; volevo fargliela pagare ad entrambi. E così, in quella fredda e ventosa giornata, mi ritrovai sola con il mio cornetto e la mia cioccolata calda, triste e sconsolata. Non avevo per rnulla voglia di andare a scuola, perché avrei dovuto rivedere quei traditori. Ad un certo punto, però, qualcuno bussò alla mia porta. Incuriosita, andai di corsa ad aprire, era Luca che mi disse: “Sbrigati pelandrona, non sei ancora pronta?! Datti una mossa!”.

Il mio cuore si riempì di gioia e, felice, mi preparai per andare a scuola. 

E. D’Amato - classe 2^ B_Media_"Verdi"_Corsico (MI)

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